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Jungle Rapids

JUNGLE RAPIDS

Affronta un’avventura all’Indiana Jones! Sali sul gommone e affronta le rapide nella giungla asiatica tra Elefanti, misteriose caverne all’interno di un vulcano in eruzione, cascate e antiche rovine. Scopri il fascino di una fresca emozione!

Logo Jungle Rapids

INFO VISITA

L’attrazione apre dalle 10:00 fino alla chiusura del parco

* L’attrazione funziona fino all’orario di chiusura del parco; l’accesso può essere interrotto in anticipo dagli addetti per consentire lo smaltimento della coda.

Tipo di Attrazione River Rapids
Anno di apertura 1998 (Soft Opening) – 1999 (Ufficialmente)
Ditta costruttrice Intamin
Durata 8 minuti
Capacità oraria 1500 persone
Apertura Invernale No
N° passeggeri a giro 9
Lunghezza percorso 600 mt
N° Gommoni 23
Volume d’acqua nel canale 1170 mc
Superfice bacino 1590 mq
Altezza acqua del bacino 0,73 mt

Il tema dei templi asiatici e dei misteriosi riti nella caverna del vulcano richiamano il film “Indiana Jones e il tempio maledetto“. Un perfetto mix di scenografie, natura e “finti animali” , aiutate da un buon isolamento dal resto del parco portano il visitatore in un’avventura divertente, fresca ed emozionante.

Per Jungle Rapids è possibile acquistare il singolo Saltafila oppure lo trovi nei seguenti pacchetti express:

  • Top Adventure 2.0
  • All the Best 2.0
  • My Top 5 Unlimited
  • All In
  • Abbonamento Gardaland Club
  • Abbonamento Gold
  • Abbonamento Platinum

*il prezzo del singolo saltafila e dei pacchetti express può variare a seconda dell’affluenza della giornata.

L’accesso a Jungle Rapids è consentito alle persone di altezza superiore a 110 cm

I bambini con altezza inferiore a 130 cm devono essere accompagnati

L’accesso NON è consentito alle donne in gravidanza

Durante l’avventura:

Rimanere seduti, attenersi alle disposizioni dell’Operatore e tenersi al maniglione centrale

Non gettare assolutamente oggetti dall’attrazione in movimento

È vietato salire e scendere dall’attrazione in movimento

È vietato alzarsi e sporgersi dall’attrazione in movimento

È vietato fumare

È vietato salire con occhiali, cappelli e tutti gli oggetti che possono staccarsi o cadere

È vietato l’utilizzo di apparecchiature video-fotografiche e cellulari

È vietato portare cibi e bevande

È vietato l’ingresso agli animali

È vietato portare borse o zaini

È vietato l’ingresso con carrozzine o passeggini

È vietato portare ombrelli, bastoni o oggetti pericolosi

È vietato allungare le braccia o mettere le mani in acqua

L’attrazione funziona fino all’orario di chiusura parco; l’accesso può essere interdetto in anticipo dagli addetti per consentire lo smaltimento della coda.

Eventuali oggetti caduti saranno recuperati solo a fine giornata dal personale

Il deposito zaini interno è incustodito

HISTORY

Jungle Rapids ha visto l’inizio dei lavori di costruzione nel 1997 per proseguire poi durante l’intero anno del 1998. Jungle Rapids doveva vedere la sua inaugurazione proprio nel 1998 ma a causa di alcuni ritardi e al progetto ambizioso si decise di aprirla l’anno seguente piuttosto di pubblicizzarla ad estate ormai finita e con il parco quasi in chiusura di stagione.
Nonostante questo Jungle Rapids venne aperta al pubblico a settembre/ottobre del 1998 come Anteprima. Questo permise ad alcuni fortunati ospiti di provare l’attrazione ancora in fase di completamento a livello scenografico e con la quasi totale assenza di vegetazione. Venne aperta e pubblicizzata ufficialmente nel 1999 e, nonostante fosse ancora incompleta, stupì i visitatori per la sua bellezza.
Nel corso dell’intero anno venne migliorata la scenografia interna con l’aggiunta di statue e rovine. Fu soltanto nel 2000 però che Jungle Rapids fu veramente completa scenograficamente rendendola una delle più belle attrazioni di questo tipo d’Europa.
Il vulcano presente nell’attrazione fu pensato per simulare un eruzione sporadicamente. Il progetto cambiò e venne fatto uscire soltanto del vapore acqueo  dalla cima vulcano. Soltanto nei primi anni del decennio 2010 si decise di proporre l’effetto della lava che scendeva dal vulcano facendo scendere dell’acqua dalla sommità. Il risultato passava purtroppo inosservato e venne immediatamente abbandonato. Nel corso degli anni ha subìto diverse migliorie e inserimenti scenografici come il corteo verso fine percorso o i serpenti che spruzzano acqua.

La scenografia dell’attrazione è ispirata da antichi templi cambogiani ad Angkor Wat, una città scoperta da poche decina d’anni ed immensa. Grandi templi e grandi volti di re dell’impero dei Khmer sono avvolti dalla vegetazione selvaggia che con le radici e i rami si insinua all’interno delle strutture meravigliose. Templi, statue d’oro , rilievi e mistero attendono tanti studiosi nel cuore della giungla cambogiana!

REALIZZAZIONE

Jungle rapids è stata una delle attrazioni costruite nel 1998 ma ufficialmente aperta nel 1999 con un imponente scenografia a tematica Indiana Jones – rovine asiatiche. Nella Gallery potrete vedere un esclusivo Plastico dell’attrazione visto dall’alto.

Le foto della costruzione della scenografia sono state realizzate da Poliscultura. Si deve a loro la realizzazione del maestoso vulcano di Jungle Rapids, tutte le parti in cemento scolpito, le pitture generali ed il coordinamento del cantiere scenografico, delle rovine sparse lungo il percorso tra elefanti, tigri e statue del Buddha.

2023 : Ricolorazione del fondale

2016 : Ricolorazione delle scenografie e aggiunta animatronici nel negozio dell’attrazione

2009 : Ricolorazione del grande vulcano e ripristino di illuminazione e acqua che scende dallo stesso

Il Vulcano era già predisposto per “Eruttare” in quanto vennero realizzati dei canaloni dove far scorrere la “Lava”. Gli archi rotti alla fine del percorso dovevano simulare veramente il crollo a causa di un terremoto provocato dal vulcano ma per mancanza di tempo venne realizzata la sola scenografia senza il meccanismo. Il Vulcano ogni mezz’ora doveva eruttare con tanto di fumo e lapilli, lava e terremoto sincronizzati ma il tutto non fu mai realizzato per mancanza di tempo Solo in tempi più recenti e solo per un anno si provò a far scendere la “Lava” attraverso i canaloni ma, essendo acqua, l’effetto finale era poco visibile e quindi del tutto superfluo.
All’ingresso, vicino al vulcano è presente una specie di staccionata di legno che rappresenta una finta diga di contenimento. Queste traversine erano le vecchie assi di legno del TransGardaland Express, che si trovavano ammassate in un vecchio magazzino del parco.
All’interno del vulcano sono presenti due enormi facce di pietra, come si può vedere nelle foto di questo archivio, che furono realizzate in una sola settimana a causa dell’imminente inaugurazione dell’attrazione. L’idea nel realizzarli era di una formazione casuale provocata dalla lava del vulcano con alcuni effetti luminosi e suoni. L’anno seguente venne completamente demolito il lavoro e rifatto da capo. Per velocizzare il lavoro, per il tunnel (della lunghezza di circa 70 metri) venne utilizzato il poliuretano spruzzato su strutture pre-modellate in ferro. A causa del forte odore del poliuretano e del calore che rilasciava durante la posa, i lavori di questo elemento cominciavano alle 19 di sera per proseguire sino alle 4 del mattino.
Il lavoro delle Jungle Rapid ha comportato anche la realizzazione di molti modelli scultorei che poi sarebbero stati riprodotti in vetroresina, molti sono stati realizzati dall’Art Department di Gardaland creato proprio in questa occasione e tutt’ora operativo, altri modelli li ha realizzati Poliscultura, uno di questi è la scultura della testa in stile Khmer che poi è stata riprodotta e posizionata in vari punti dell’attrazione, questa “mega” attrazione in effetti, essendo scenograficamente “esagerata” ha comportato l’utilizzo a 360° di tutte le lavorazioni che si possono creare in scenografia, dalla scultura in cemento alla scultura dei blocchi in polistirolo, dalla scultura su poliuretano e la scultura a basso ed alto rilievo, la modellazione delle sottostutture fino a tutte le diverse tecniche di pittura scenografica.
Il vulcano rispetto alla struttura principale, venne alzato di circa otto metri nella parte della cima per dare più slancio alla struttura e furono create delle putrelle centinate standard con 4 diverse curvature utilizzate per poi rimodellare le superfici. Il lavoro fu enorme per Andrea e Chiara, i titolari di Poliscultura.